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Reliquia della Sacra Sindone
Il "Duca Santo" del Gattopardo Giulio Tomasi di Lampedusa, fondatore di Palma, aveva ottenuto dai Savoia una Sacra Sindone, copia estratta dal vero originale di Torino l’anno 1656, per la chiesa del Calvario e oggi conservata presso il Collegio di Maria di Palma. Nel 1684, a sua volta, il principe di Aragona Baldassare IV Naselli, la cui figlia Melchiorra nel 1669 aveva sposato il figlio di Giulio Ferdinando I Tomasi, ottenne un frammento del sacro lenzuolo. Per questa preziosa reliquia lo stesso principe Naselli, amante dell’arte e fine collezionista di opere di grandi artisti, fece costruire un’urna argentea dove, incastonata in un reliquiario a pendente, circondato da una cornicetta con smalti neri su oro, fu conservato il prezioso brandello della Sindone. L’ argentiere palermitano Giacinto Omodei modellò questo piccolo ma geniale gioiello, dove l’invenzione architettonica delle cornici e dell’intero impianto ben si armonizza con la presenza di eleganti figurine quali gli angeli reggenti, richiamanti le cariatidi, o le figure simboliche, ben collocate ad arricchire gli angoli. Il tutto trova la sua conclusione più indovinata nella raffinata statuetta dell’Ecce Homo.
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